giovedì 14 febbraio 2008

Apprendere con la webquest: la stima di un bosco

1. Introduzione

Che cos’è un bosco? Certamente un tesoro ambientale direbbero in tanti, la webquest in esame vuole introdurre gli alunni di una classe 5^ di un Istituto Tecnico Agrario ad indirizzo forestale a guardarlo non solo in questi termini, ma come una risorsa in evoluzione, che va gestita nel miglior modo possibile, ed anche ad una risorsa economica importante per le aree marginali,ad una possibilità di specializzazione professionale importante.
L’attività in esame è ipotizzata in una classe costituita da 15 alunni di ambo i sessi, motivati allo studio dell’estimo e appassionati alla gestione del territorio che li circonda.
Gli studenti devono quindi imparare ad osservare e ad interpretare la realtà utilizzando il materiale prodotto in classe e da attività cooperative come strumenti per sviluppare ragionamenti originali, verificare la validità dei modelli proposti o l’affinità tra i casi direttamente osservati e gli esempi illustrati.
L’attività in esame si propone come uno strumento per organizzare queste osservazioni in modo sistematico. Le indicazioni in essa contenute - che rappresentano in alcuni casi la norma, in altri dei consigli dettati dall’esperienza maturata in anni di lavoro - dovrebbero essere seguite ogni volta che si debba stimare un bosco, sia pure adattandole alle diverse esigenze e mediandole con logica.
Fare una stima secondo un procedimento logico, utile anche quando si devono fare semplici considerazioni estemporanee, diventa indispensabile quando si prevede di concludere l’indagine con una relazione scritta, cosa che accade nella maggior parte dei casi, sia durante la carriera studentesca, sia nell’attività lavorativa. Non bisogna infatti dimenticare che la relazione spesso sarà lo strumento su cui altre figure professionali, non sempre tecnici forestali, dovranno operare per le quali il loro lavoro sarà tanto più utile quanto più si sarà proceduto secondo un protocollo conosciuto e concordato.
Per fare tutto ciò la classe (la ipotizzo di 20 alunni di ambo i sessi) dovrà dividersi in 4 gruppi di 5 alunni (un gruppo si occuperà di fare da tramite tra affidatario del lavoro e affidante, un secondo farà la parte dell’affidatario del lavoro, un terzo si occuperà della raccolta dei dati, un quarto della loro elaborazione), e ognuno di questi assolverà ad un compito, il tutto finalizzato alla stesura della relazione finale.
Le prime domande che un tecnico si pone davanti ad un bosco sono:
1) quali specie occupano questo territorio?
Relazione che intercorre tra organismi e clima, esito di processi di competizione tra specie diverse, di predazione, di scelte economiche e selvicolturali.
2) quali sono i fattori che ne permettono la presenza e la crescita?
Occupazione dello spazio esplorato, nell’atmosfera e entro il suolo, per accedere alle risorse (radiazione solare, acqua, nutrienti), e strategie (adattamenti) sviluppate da ciascuna specie per avere successo nella competizione con le altre specie
3) in quale misura l’attività dell’uomo ha agito sulle specie e sui fattori?
Attività selvicolturali di taglio e di piantagione, ma anche pascolamento di animali domestici, opere di drenaggio, raccolta di lettiera etc.
A queste domande l’attività tenterà di rispondere con il fine di arrivare ad una stima accurata e puntuale del bosco, analizzandone tutti i fattori, in primis quello economico.
2. Finalità del lavoro
Il fine del lavoro è quello di arrivare ad una precisa stima del valore di mercato delle piante in piedi del bosco in questione, non solo dal punto di vista strettamente numerico, ma prendendo in considerazione tutte le variabili che potrebbero presentarsi nel corso dello svolgimento di una futura professione di perito agrario.
La divisione in gruppi è una bella simulazione della realtà lavorativa, in quanto spesso e volentieri ci si trova a collaborare e mettere insieme competenze differenti, data la vastità delle competenze in ambito agro-forestale.
Il prodotto del lavoro dovrà essere una relazione scritta in formato word, con un’introduzione, descrizione delle caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali della stazione, metodo di stima utilizzato, con in allegato i piedilista di cavallettamento.

3. Come procedere?

Per arrivare alla stima di un complesso boscato (con fine di compravendita della massa legnosa presente) è necessaria una suddivisioni in gruppi congrui di alunni: ciascuno di essi assolverà ad una funzione.
Ci sarà un gruppo delegato a districarsi nel groviglio della burocrazia, che interessa l’assegnamento di un lavoro del genere ad uno studio tecnico di periti, e nel gioco delle parti tra committente e affidatario della stima.
Un secondo gruppo si metterà nei panni di chi affida la stima del bosco di sua proprietà (e che vuole vendere) ad un pool di periti destinati alla sua stima in termini monetari…non fa mai male prevedere le mosse della controparte!!
Un terzo gruppo si occuperà della parte relativa ai calcoli dendrometrici, necessari per la quantificazione della massa legnosa ritraibile, e della martellata delle piante che dovrebbero cadere al taglio.
Un quarto gruppo invece si occuperà dell’elaborazione dei dati dendromentrici, per stabilire il vero e proprio valore monetario di compravendita, stabilendo il valore di macchiatico, che sarà proprio il valore del bosco da vendere alla ditta boschiva incaricata del taglio degli alberi.
Dove finiranno tutti i dati e i pareri raccolti ed elaborati dai vari gruppi? In una relazione tecnica che sarà il prodotto finale della webquest.
I parametri da prendere in considerazione e sviluppare per la stesura della relazione e l’analisi dei dati dovranno essere di vario tipo:
· tipo di bosco: composizione specifica; nel caso di boschi misti,sarà opportuno quantificare la composizione utilizzando valori percentuali del grado di copertura delle singole
· tipo di soprassuolo in relazione all’estensione: gruppo di pochi alberi, gruppo di grandi dimensioni, soprassuolo esteso
· distribuzione orizzontale degli alberi. Si può fare una valutazione apparente sia per boschi puri che misti: a gruppi, regolare, casuale, in filari etc. distribuzione verticale degli alberi (soprassuolo monoplano o biplano qualora i piani siano ben distinguibili, stratificato qualora non si possano individuare piani per distinti; eventuale diversa composizione dei piani).
· origine del soprassuolo: da seme o da pollone, eventualmente mista; artificiale o naturale
· forma di governo precedente
· forma di trattamento
· stadio evolutivo, per popolamenti coetaneiformi: novelleto, spessina, perticaia, fustaia.
· densità del soprassuolo: questo carattere può essere espresso dal numero di individui o dall’area basimetrica. Il numero di individui è un dato ambiguo se non se ne precisano le dimensioni, e quindi il diametro. Insieme a quest’ultimo carattere è invece utile perché, data la relazione che lega il diametro all’altezza, ci permette di capire in quale modo si ripartiscono nello spazio alberi di dimensioni diverse. L’area basimetrica è un’informazione precisa, ma talvolta troppo sintetica; essa richiede misure e calcoli specifici.
· Volume ritraibile dal taglio delle piante in piedi a seconda degli assortimenti legnosi
· Il grado di copertura delle chiome, esprimibile in percento, é correlato, in maniera approssimativa, alla densità del soprassuolo; la stima del grado di copertura si effettua in modo relativamente semplice. In boschi stratificati è utile indicare il grado di copertura delle chiome separatamente per i diversi strati.
· altezza degli alberi dominanti
· composizione, distribuzione, altezza del novellame affermato, se presente (piante di specie arboree alte da 20 a 150 cm) e dei semenzali (alti fino a 20 cm). Questi valori costituiscono limiti convenzionali che possono essere stabiliti di volta in volta)
· composizione e densità dello strato arbustivo
· determinazione dell’età di alcune piante (mediante conta degli internodi, o degli anelli se sono disponibili ceppaie tagliate di recente) sia per il popolamento adulto che, eventualmente, per il novellame
· presenza di ceppaie: origine (per lo più derivano da utilizzazioni boschive) e grado di marcescenza, distribuzione spaziale
· condizioni sanitarie (individuazione di eventuali piante deperienti e piante troncate o sradicate)
· nei cedui: caratteri delle matricine (diametro medio, caratteri della chioma, distanza e tipo di distribuzione, composizione specifica)
· caratteri della vegetazione erbacea ed arbustiva.

4. Valutazione del lavoro svolto
Nella valutazione avranno un peso sia il lavoro di ricerca svolto all’interno di ciascun gruppo, sia quanto i gruppi riusciranno a lavorare cooperando tra loro in funzione dell’elaborazione dei punti della relazione finale
Naturalmente questo perché sia il lavoro di ogni singolo gruppo, sia la cooperazione e la coincidenza dei parametri considerati saranno fondamentali per avere le informazioni necessarie per arrivare ad una stima corretta e ad una relazione di stima appropriata.
Un buon 70% nel peso della valutazione sarà dedicato alla correttezza nella stesura della relazione (in linea con le indicazioni ritrovate nella ricerca in rete) e alla credibilità dei risultati ottenuti e delle conclusioni.
5. Risorse
www.agr.unifi.it/materialedidattico/manualew7.rtf
www.ziopapes.it/IDA/Post/la_memoria/piante/produbosco.htm
www.agraria.org
www.personalweb.unito.it/filippo.brun/annex/macchia.pdf
www.istruzioneonline.it/archivio/estimo/4estimo3.1.htm
ilforestale.org
www.studiocertani.it/estimo.htm
www.isafa.it
it.wikipedia.org/wiki/Ceduo
www.sapere.it
www.pozzz.altervista.org/dendrometria.htm
www.sisef.it
www.agroselviter.unito.it

6. Conclusioni
La progettazione ed elaborazione dell’attività ha una duplice funzione. In primo luogo quella di dare ai ragazzi delle basi valide sulla modalità e le metodiche di lavoro dell’ allestimento di una relazione tecnica (cosa che in genere a scuola non si insegna….) e quindi avere meno difficoltà nell’affrontare una situazione che facilmente potrebbero trovarsi ad affrontare nel loro lavoro, in secondo luogo di sviluppare una visione critica dei dati trovati.
Aspetto da non sottovalutare è che un’attività di questo tipo può aprire gli occhi sul mondo del lavoro e sulle aspettative che un diciottenne ha per esso.
Tutto il lavoro dovrà svolgersi nell’arco di tre settimane, due per la raccolta dei dati e l’elaborazione delle informazioni, una per la stesura della relazione e per la discussione sulle conclusioni a cui si è arrivati.

2 commenti:

gaspare ha detto...

ciao peppe,
hai scelto un bel frame!
è molto carino.
ma.. visita il mio:

http://prof-pellecchia.blogspot.com/

a presto

gaspare

alessandra ha detto...

Ciao Giuseppe
Stai creando un blog veramente molto curato. Che belle immagini!
Complimenti! Bravo!
A presto ;-)
Alessandra