venerdì 15 febbraio 2008

Il Cerro

Quercus Cerris

Il cerro è un grande albero che può raggiungere i 30-35 m di altezza, ha il tronco diritto e slanciato, la chioma ovaleggiante e di media compattezza. Le foglie sono tardivamente caduche, molto variabili nella forma, hanno consistenza coriacea con la pagina inferiore pubescente.
La ghianda matura è portata sui rami dell'anno precedente, fornita di una cupola provvista di squame lunghe anche 1 cm tormentose. Il cerro ha un'areale più ristretto della roverella, decisamente più orientale con limitazioni sia a nord che a sud.
E' raro in Francia ed in Svizzera, così come a nord del Po ed in Sicilia, manca invece in Sardegna; forma boschi in Italia dall'Appennino Tosco-Emiliano fino alla Calabria e nei Balcani. Il limite freddo è dovuto ad una minore resistenza alle minime assolute (che
si manifesta con vistosi cretti da gelo sul fusto) e anche alla quantità di calore estivo. Il limite inferiore è prevalentemente un limite di aridità, in quanto è una specie piuttosto esigente di acqua che partecipa anche ai boschi planiziari in cui si associa alla farnia, mentre alle espansioni in zone xeriche corrispondono perdite di vigore e di potere di concorrenza e, quindi, la possibilità di ampie consociazioni con la roverella.
L'ottimo edafico del cerro corrisponde a suoli profondi, freschi e ricchi di basi; è molto eliofilo e sfugge alla concorrenza con lo sviluppo giovanile rapido (rapidissimo nei polloni). Il legname è pesante, non durevole, di difficile segagione, la ghianda è amara e scarsamente appetita al pascolo, ma il rapidissimo accrescimento giovanile ne fa, dal punto di vista economico, una specie apprezzata nei cedui da legna da ardere.

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