venerdì 15 febbraio 2008

I Cedui di Querce Caducifoglie

I cedui di querce caducifoglie

In Italia, il governo a ceduo è l'ordinamento tradizionale dei molti boschi dì querce caducifoglie di proprietà privata. Come prima ricordato i cedui di querce sono stati gestiti per lungo tempo con turni di 12-16 anni per la produzione non solo di legna da catasta, ma anche di fascine ed altri "assortimenti minuti" che avevano un tale valore da rendere convenienti anche ripuliture intercalari, mentre oggi vi è convenienza ad utilizzare i cedui con turni di 20-30 anni (in Toscana i cedui, quasi esclusivamente a cerro, hanno un turno medio intorno ai 23 anni).
Questa maggior estensione del turno abbiamo visto che ha comportato il rientro di alcune specie consociate (tra cui il carpino nero), la rinnovazione gamica dal seme prodotto dalle matricine delle querce era più attiva con turni bassi e le raccolte intercalari della fascina di sottobosco liberavano i semenzali dalla concorrenza.
Attualmente si tende ad intensificare la matricinatura anche nell'intento di incoraggiare la
conversione dal ceduo. Questo fenomeno, unito all’allungamento del turno, può avere inconvenienti a lunga scadenza sulla rinnovazione e sulla conservazione delle querce (da notare che esiste una normativa forestale che detta il turno massimo oltre il quale un soprassuolo non può più essere governato a ceduo).
Vediamo brevemente di seguito il motivo.
Un ceduo con matricine destinate a permanere per un solo turno è un ceduo matricinato (fa ancora parte dei cedui semplici). Le funzioni delle matricine possono essere così sintetizzate:

􀂾 rinnovare le ceppaie
􀂾 non scoprire troppo il terreno al momento del taglio
􀂾 aumentare il prodotto dei tagli con una aliquota di tronchetti più grossi

Finché il numero dei rilasci è inferiore a 70-80 per ettaro e il turno non supera i 25-30 anni, le matricine non ostacolano significativamente lo sviluppo dello strato dei polloni. L’aumento del numero delle matricine parallelamente a quello del turno di utilizzazione comporta una progressiva chiusura della copertura, con aduggiamento dei polloni sottostanti (con conseguente riduzione dell’accrescimento). Il processo appena descritto è molto più rapido nei terreni fertili rispetto a quelli scadenti.
Nei cedui di bassa fertilità una matricinatura più elevata ha più senso perché sono maggiori le esigenze in termini di copertura, inoltre si mira ad avere piante per produrre tronchetti più grossi e quindi rendere proficuo l'utilizzo del soprassuolo.
Il ceduo composto è una forma di governo rivolta a creare soprassuoli formati da un ceduo ed una fustaia, in cui le due componenti si combinano sullo stesso tratto di terreno boscato.
La struttura del ceduo composto è costituita da un piano inferiore formato dai polloni del ceduo a cui si mescolano gli allievi che andranno a formare la fustaia e da un piano superiore formato dagli alberi della fustaia. Il ceduo viene sottoposto usualmente a taglio raso, mentre nella fustaia si applica una forma di taglio saltuario che conferisce alla fustaia stessa una struttura disetanea.
Nei cedui composti francesi la fustaia è in buona parte formata da farnia, da rovere e da faggio, la produzione di queste specie è di legname da opera di buona qualità, a tal fine il ceduo svolge un importante ruolo nell'impedire la formazione di rami nella parte inferiore dei fusti.
La maggioranza dei (pochi) cedui composti italiani è formata da matricine di due o tre classi cronologiche. Nei querceti la specie prevalente, se non esclusiva, è il cerro e la qualità del legname di questa specie fornita dalle matricine è molto inferiore a quella della farnia e della rovere.
In Italia attraverso le Prescrizioni di Massima è fornita un'indicazione generale dei caratteri del ceduo composto che viene considerato tale quando possiede almeno 140 matricine, di cui 80 allievi e 60 matricine di tre o quattro turni.
Da quanto detto possiamo annotare che i cedui composti italiani sono caratterizzati da una
composizione ben diversa da quella dei cedui composti francesi dai quali è possibile ricavare, oltre che legna da ardere, una certa quantità di legname da opera fornita da specie pregiate.
Questa forma di governo ha trovato quindi una scarsa diffusione se si fa eccezione per i soprassuoli destinati alla produzione di ghianda.

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